La bolla del mese: Rosé Brut 36 mesi

 

«Per questo brut, spumante metodo classico, la famiglia Bevilacqua di Terrazze dell’Etna ha usato il 90 per cento di pinot nero e il 10 per cento di Nerello Mascalese – precisa Antonio Currò, sommelier del Ristorante Ciccio Sultano – ottenendo un vino strutturato che passa 36 mesi sui lieviti, con la particolarità per una bolla di offrire in bocca acidità e rotondità.
«Al naso si percepiscono sentori di crosta di pane, lieviti e addirittura crema pasticcera e un bouquet di fiori che va dalle primule alle violette, alla rosa fresca.
Da abbinare, senz’altro, a uno dei piatti più famosi di Ciccio Sultano: la triglia maggiore di scoglio. E per osare un po’ anche con un vitello tonnato alla piemontese»
Il Rosé brut nasce da vigne poste tra i 600 e i 950 metri di altitudine, nei terrazzamenti di contrada Bocca d’Orzo, sull’Etna.
La parola di Alessia Bevilacqua sul suo vino: «il Rosé Brut 36 mesi è la bolla che preferisco. Lo spumante metodo classico poteva sembrare una sfida ardua in Sicilia, oggi, invece, qualifica la nostra azienda in Italia e all’estero. Per noi è il simbolo di una Sicilia che riesce a stupire. È un vino che, d’estate, bevo volentieri dalle undici del mattino a sera».

Ciccio Sultano
mente pratica