Marasca, tra arabo e giapponese

Un dolce che sta tra l’arabo e il giapponese. Arabo per l’abbondante dolcezza, giapponese per il disegno quasi in un’unica pennellata.
Un ramo di marasche, passato dall’albero al piatto, grazie anche all’impegno della nostra pasticcera Cristina Roccon.
La parte legnosa è fatta di cioccolata, le foglie sono foglie di menta, i tre frutti rossi e turgidi, modellati con burro di cacao e sciroppo di marasche, sono ripieni uno di ricotta e due di crema inglese, abbinate entrambe a delle nocciole dell’Etna.
La marasca vera e propria completa la composizione insieme a dei tocchetti di ricotta, spolverati di cannella e alla granella di pistacchio.

Ciccio Sultano
mente pratica