I 63 anni delle Cantine Russo

 

Sono passati più di sessant’anni dal 1955, quando Vincenzo Russo, a diciassette anni, insieme a suo padre Francesco, crearono la loro prima etichetta, battezzandola Vino di Solicchiata, dal nome del paese sull’Etna. Era l’inizio di una storia che prosegue senza soluzione di continuità con Gina e Francesco, enologo dell’azienda.
Storia di famiglia che, a guardar bene, è molto, molto più antica, perché il padre di Vincenzo, il bisnonno, lavorava nel vino già nel 1860.
«Oggi, insieme ai rossi e ai bianchi, sono gli spumanti MonPit brut rosè e Mon Pit blanc de blancs, nati nel 2010 e ottenuti rispettivamente da uve Nerello mascalese in purezza e da uve Carricante e Catarratto – spiega Gina Russo – a tenere stretto passato, presente e futuro di questa azienda che anche nella scelta dell’enologo vuole contare sulle risorse del territorio, su un marcato spirito identitario e autoctono».
«Mi piace il Mon Pit brut rosè – sottolinea Ciccio Sultano – per l’intensità fuori dal comune e la mineralità. Il Blanc de blancs si distingue, a sua volta, per la piacevolezza e una grande sensazione di freschezza».
«Fare vino sull’Etna – aggiunge, infine, Gina Russo – richiede uno sforzo di comprensione e una vera e propria identificazione nella storia di questa terra. E per fare bene bisogna puntare tutto, ma proprio tutto sulla qualità come nel caso degli spumanti di cui incrementeremo la produzione fino a raggiungere le 40.000 bottiglie».

Ciccio Sultano
mente pratica