Pasticcere per vocazione

 

Sono due, allieve di Fabrizio Fiorani, le pasticcere al Ristorante di Ciccio Sultano. Due ragazze, piemontesi, devote alla causa come solo un pasticcere può essere quando è coinvolto dal proprio lavoro di estro e precisione. Lucrezia Giletti D’Alanno, capo pasticcera, è figlia d’arte e fin da piccola, l’acciaio gli è familiare, per via del ristorante paterno. «Siamo le braccia di Fiorani – dice – realizziamo una pasticceria italiana classica, ma contemporanea, il che significa rendere i sapori conosciuti sempre nuovi, freschi, dal punto di vista del gusto e dell’estetica. Il nostro è un mestiere dove il come è essenziale e anche se il cliente non lo nota, in ogni dolce c’è sempre un miglioramento, innanzitutto per se stessi». Ad affiancare Lucrezia, c’è Clara Astigiano che ama la danza e ha scelto la pasticceria per realizzare un desiderio della nonna e sentirsi felici non solo per se stessa, ma anche per gli altri. «Qui, i dolci sono puliti – sottolinea – in simbiosi con la bellezza dei piatti, scelti per il servizio. Più bontà uguale più semplicità, alla ricerca del sapore primario, assoluto». Nel piatto: babà al miele d’api nere siciliane. Foto: Giuseppe Bornò.

Ciccio Sultano
mente pratica